martedì 28 ottobre 2014

Le campagne dell’Asse in Grecia e nei Balcani


La guerra d’aggressione contro la Grecia intrapresa dall’Italia il 28 ottobre 1940, dopo un’iniziale penetrazione nel settore dell’Epiro, per l’accanita resistenza greca si era risolta in un sostanziale fallimento, costringendo le armate italiane a retrocedere, subendo forti perdite, in posizione più vicina ai porti di sbarco. Per rafforzare la situazione dell’Asse nella regione balcanica, compromessa dagli insuccessi della campagna italiana in Grecia, Hitler accentuò la pressione sulla Bulgaria, che il 1° marzo 1941 aderì al Tripartito; per fronteggiare le conseguenze del colpo di Stato antinazista in Iugoslavia (27 marzo 1941), il 6 aprile ebbe inizio la campagna per l’occupazione della Iugoslavia, che il 18 fu costretta all’armistizio.

Intanto, le armate tedesche provenienti dalla Bulgaria occupata entrarono in Tracia; la linea Metaxàs (eretta nella zona di confine della Grecia con la Bulgaria) fu rapidamente aggirata e le masse corazzate tedesche raggiunsero Salonicco dove, dopo il reimbarco del corpo di spedizione britannico, il 23 aprile fu firmato l’armistizio tra Grecia e potenze dell’Asse. Padroni di Salonicco, della valle del Vardar e della conca di Monastir, i Tedeschi occuparono dopo una rapida campagna tutta la Grecia (3 maggio 1941) e in 24 giorni fu operata la conquista aerea di Creta.

Nessun commento: