mercoledì 11 settembre 2013

Lo “shopping” e la “privacy” (i forestierismi nell’italiano)



I neogreci spesso diciamo che, rispetto all’uso quotidiano [di ogni giorno] della nostra lingua, siamo esterofili o xenofili [che abbiamo cioè una simpatia maggiore dell’ordinario per le parole che provengono da lingue straniere e che, soprattutto, usiamo moltissime parole inglesi].

Stasera ho letto una breve pubblicazione del sardo [dell’isola di Sardegna] Gianfrànco Fràu Altèa e un commento di Marina Marikò, dove si parla di forestierismi [cioè di parole straniere che si usano nell’italiano] e, precisamente, di anglicismi. Riporto qui di seguito alcune delle loro osservazioni: 


A Cagliari [capoluogo della Sardegna], quando amministrava [dirigeva | governava] la giunta [amministrazione comunale] di destra, è stato inventato LO SHOPPING SOTTO LE STELLE, quasi che in italiano mancasse la giusta parola - che sarebbe, per esempio, LE COMPERE [verbo: comprare] oppure GLI ACQUISTI [verbo: acquistare]. Per fortuna quel termine è stato cancellato dalla nuova giunta, che ha invece conservato la stessa manifestazione.

 
Compere under the stars?

Oggi l’avviso [comunicazione, notificazione] del Comune di Cagliari, all’interno dell’Ufficio anagrafe [registro della popolazione = ληξιαρχείο]. Si potevano usare due parole: PRIVATEZZA o RISERVATEZZA. Con questa scelta sbagliata, anche nell’ortografia (sull’avviso si scrive PRIVASY invece di PRIVACY), ci va di mezzo [ne risente, ne soffre] la reputazione. Mi dispiace!


privasy, privacy o riservatezza / privatezza ?



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