domenica 5 maggio 2013

Il Vangelo del Vespro dell'Amore in italiano

Nell'attuale prassi liturgica della Chiesa Ortodossa si usa leggere in molte lingue il brano evangelico del Vespro della Domenica di Pasqua [Ἐσπερινὸς τῆς Ἀναστάσεως], detto anche Vespro dell'Amore [Ἐσπερινὸς τῆς Ἁγάπης].

Eccone, in seguito, la lettura del Vangelo in italiano (00:01:50), dal Vespro dell'Amore dell'anno scorso (2012) nella Chiesa di San Dionigi l'Areopagita ad Atene.



Dal Vangelo secondo Giovanni (20, 19-25)

Quando fu sera, in quello stesso giorno, ch'era il primo della settimana; ed essendo le porte del luogo, ove erano radunati i discepoli, serrate per tema dei Giudei, Gesù venne, e si presentò quivi in mezzo e disse loro: Pace a voi; E detto questo, mostrò loro le sue mani e il costato. I discepoli adunque, veduto il Signore, si rallegrarono. E Gesù di nuovo disse loro: Pace a voi; come il Padre mi ha mandato, così vi mando io. E detto questo, soffiò loro nel viso; e disse loro: Ricevete lo Spirito Santo. A cui voi avrete rimessi i peccati saranno rimessi, e a cui li avrete ritenuti saranno ritenuti. Or Toma, detto Didimo [il gemello], l'un dei dodici, non era con loro quando Gesù venne. Gli altri discepoli adunque gli dissero: Noi abbiam veduto il Signore. Ma egli disse loro: Sei io non veggo nelle sue mani il segnale dei chiodi, e se non metto il dito nel segnale dei chiodi, e la mano nel suo costato, io non lo crederò.


Ἐκ τοῦ κατὰ Ἰωάννην ἁγίου Εὐαγγελίου (20, 19-25)

Οὔσης οὖν ὀψίας τῇ ἡμέρᾳ ἐκείνῃ τῇ μιᾷ σαββάτων, καὶ τῶν θυρῶν κεκλεισμένων ὅπου ἦσαν οἱ μαθηταὶ συνηγμένοι διὰ τὸν φόβον τῶν Ἰουδαίων, ἦλθεν ὁ Ἰησοῦς καὶ ἔστη εἰς τὸ μέσον, καὶ λέγει αὐτοῖς· Εἰρήνη ὑμῖν. καὶ τοῦτο εἰπὼν ἔδειξεν αὐτοῖς τὰς χεῖρας καὶ τὴν πλευρὰν αὐτοῦ. ἐχάρησαν οὖν οἱ μαθηταὶ ἰδόντες τὸν Κύριον. εἶπεν οὖν αὐτοῖς ὁ Ἰησοῦς πάλιν· Εἰρήνη ὑμῖν. καθὼς ἀπέσταλκέ με ὁ πατήρ, κἀγὼ πέμπω ὑμᾶς. καὶ τοῦτο εἰπὼν ἐνεφύσησε καὶ λέγει αὐτοῖς· Λάβετε Πνεῦμα ἅγιον· ἄν τινων ἀφῆτε τὰς ἁμαρτίας, ἀφίενται αὐτοῖς, ἄν τινων κρατῆτε, κεκράτηνται. Θωμᾶς δὲ εἷς ἐκ τῶν δώδεκα ὁ λεγόμενος Δίδυμος, οὐκ ἦν μετ᾿ αὐτῶν ὅτε ἦλθεν ὁ Ἰησοῦς. ἔλεγον οὖν αὐτῷ οἱ ἄλλοι μαθηταί·Ἑωράκαμεν τὸν Κύριον. ὁ δὲ εἶπεν αὐτοῖς· Ἐὰν μὴ ἴδω ἐν ταῖς χερσὶν αὐτοῦ τὸν τύπον τῶν ἥλων, καὶ βάλω τὸν δάκτυλόν μου εἰς τὸν τύπον τῶν ἥλων, καὶ βάλω τὴν χεῖρά μου εἰς τὴν πλευρὰν αὐτοῦ, οὐ μὴ πιστεύσω.


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