La guerra d’aggressione contro la Grecia intrapresa
dall’Italia il 28 ottobre 1940, dopo un’iniziale penetrazione nel settore
dell’Epiro, per l’accanita resistenza greca si era risolta in un sostanziale
fallimento, costringendo le armate italiane a retrocedere, subendo forti
perdite, in posizione più vicina ai porti di sbarco. Per rafforzare la
situazione dell’Asse nella regione balcanica, compromessa dagli insuccessi
della campagna italiana in Grecia, Hitler accentuò la pressione sulla Bulgaria,
che il 1° marzo 1941 aderì al Tripartito; per fronteggiare le conseguenze del
colpo di Stato antinazista in Iugoslavia (27 marzo 1941), il 6 aprile ebbe
inizio la campagna per l’occupazione della Iugoslavia, che il 18 fu costretta
all’armistizio.
Intanto, le armate tedesche provenienti dalla Bulgaria
occupata entrarono in Tracia; la linea Metaxàs (eretta nella zona di confine
della Grecia con la Bulgaria) fu rapidamente aggirata e le masse corazzate
tedesche raggiunsero Salonicco dove, dopo il reimbarco del corpo di spedizione
britannico, il 23 aprile fu firmato l’armistizio tra Grecia e potenze
dell’Asse. Padroni di Salonicco, della valle del Vardar e della conca di Monastir,
i Tedeschi occuparono dopo una rapida campagna tutta la Grecia (3 maggio 1941)
e in 24 giorni fu operata la conquista aerea di Creta.
Nessun commento:
Posta un commento