È nudo nella
neve, meno dieci gradi sotto zero. Ha la schiena segnata da manganellate, le
gambe e i glutei pieni di graffi e lividi. Collo ferito, occhi gonfi. Ai piedi
sembra avere solo dei calzini. Sta per salire su un blindato ma lo fermano. Ha
lo sguardo rassegnato, lo sguardo di chi è terrorizzato: sa che mostrare paura
significherebbe aizzare la bestia, farle sentire il sangue.
Così si avvicina mansueto a chi lo chiama. Lo fotografano con uno smartphone poliziotti dal volto coperto, imbacuccati nelle mimetiche. In alto c’è gente che guarda la scena dalla collina innevata. Poi gli danno un raschietto, di quelli usati per togliere il ghiaccio dai vetri dei blindati. Una paletta come fosse uno scettro: ecco il re nudo e malmenato della protesta ucraina. Lo denigrano.
Dopo essersi fatto fotografare con lui, un poliziotto gli stringe il collo e gli dà due colpi in testa. C’è un altro poliziotto col berretto a righe, sa che un suo collega sta riprendendo tutto perché ha già lanciato un’occhiata al telefono, sembra il più imbarazzato, ma non fa nulla. Il poliziotto mascherato lascia finalmente andare l’uomo nudo, ma mentre questi sta salendo sul blindato gli sferra un calcio: forse vuole colpire i testicoli ma arriva alla coscia. Il poliziotto con il cappello a righe sembra dirgli che ha esagerato, sembra infastidito da questo ennesimo abuso. Ma altro non fa che un cenno quasi invisibile di disappunto e appena muove un braccio per allontanarlo.
I legionari romani con i prigionieri giocavano al basileos, ossia al gioco del re. Prendevano il prigioniero, gli facevano indossare una corona di spine e gli davano un bastone di legno come scettro. Il re ridicolo. Così fecero anche con Cristo. Questo ragazzo umiliato, nudo, con una paletta come scettro, fotografato come trofeo, mi ha rimandato all’immagine di un uomo-cristo umiliato, offeso.
Questo video è entrato nelle nostre case riscaldate. Questo video deve spingerci ad approfondire le ragioni della protesta ucraina. Non giriamo lo sguardo e non cadiamo in semplificazioni. Tutto è complesso, sta a noi cercare di comprendere.
Così si avvicina mansueto a chi lo chiama. Lo fotografano con uno smartphone poliziotti dal volto coperto, imbacuccati nelle mimetiche. In alto c’è gente che guarda la scena dalla collina innevata. Poi gli danno un raschietto, di quelli usati per togliere il ghiaccio dai vetri dei blindati. Una paletta come fosse uno scettro: ecco il re nudo e malmenato della protesta ucraina. Lo denigrano.
Dopo essersi fatto fotografare con lui, un poliziotto gli stringe il collo e gli dà due colpi in testa. C’è un altro poliziotto col berretto a righe, sa che un suo collega sta riprendendo tutto perché ha già lanciato un’occhiata al telefono, sembra il più imbarazzato, ma non fa nulla. Il poliziotto mascherato lascia finalmente andare l’uomo nudo, ma mentre questi sta salendo sul blindato gli sferra un calcio: forse vuole colpire i testicoli ma arriva alla coscia. Il poliziotto con il cappello a righe sembra dirgli che ha esagerato, sembra infastidito da questo ennesimo abuso. Ma altro non fa che un cenno quasi invisibile di disappunto e appena muove un braccio per allontanarlo.
Cigoli (1607)
I legionari romani con i prigionieri giocavano al basileos, ossia al gioco del re. Prendevano il prigioniero, gli facevano indossare una corona di spine e gli davano un bastone di legno come scettro. Il re ridicolo. Così fecero anche con Cristo. Questo ragazzo umiliato, nudo, con una paletta come scettro, fotografato come trofeo, mi ha rimandato all’immagine di un uomo-cristo umiliato, offeso.
Ecce Homo (2014) |
Questo video è entrato nelle nostre case riscaldate. Questo video deve spingerci ad approfondire le ragioni della protesta ucraina. Non giriamo lo sguardo e non cadiamo in semplificazioni. Tutto è complesso, sta a noi cercare di comprendere.
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