giovedì 9 luglio 2015

Guy Verhofstadt sulla Grecia

Guy Verhofstadt, leader dei liberali al Parlamento Europeo, già primo ministro del Belgio, durante la seduta plenaria del 8 luglio 2015 si rivolge direttamente ad Alexis Tsipras in un discorso dai toni severi. Ecco una traduzione del discorso pubblicato sulla pagina Facebook di Verhofstadt e riportato qui sopra.



Benvenuto, Sig. Tsipras. Come vede non deve aver paura del Parlamento Europeo. Non deve temere il dibattito. Lo dicevo prima, un democratico come Lei non può certo temere un dibattito, non avrebbe senso. Quindi sono felice di averLa qui e avere per la prima volta la possibilità di discutere la situazione della Grecia in questa sede con Lei presente. Non si può trovare una soluzione per la Grecia e per l’Europa in generale senza discuterne prima in questa sede; ed è quello che stiamo facendo oggi.
Lei ha detto che il popolo greco ha fatto molti sforzi. Ha ragione, infatti non sono loro il problema. Il problema è che la classe politica non ha fatto abbastanza. Quello è il problema oggi.
E sono arrabbiato, lo devo dire, perché Lei continua a parlare di riforme ma non abbiamo mai visto delle proposte concrete di riforme. E sono arrabbiato. Sono arrabbiato perché stiamo incamminando verso l’uscita della Grecia come dei sonnambuli. Stiamo camminando da sonnambuli da ormai cinque anni. E non solo ci stiamo incamminando come sonnambuli, negli ultimi mesi mi pare che stiamo correndo verso la Grexit, ma non siete Voi e non siamo noi a pagare l’uscita della Grecia. Sono i cittadini che si troveranno a dover pagare il conto della Grexit, col 30 o 40 per cento del loro reddito. E quindi Le devo dire che se vogliamo evitare che succeda c’è solo un modo, e questo modo Lei lo conosce bene. Deve farsi avanti nei prossimi giorni, nelle prossime 48, con un pacchetto di riforme credibile e questo vuol dire che proporrà un calendario di riforma vero e proprio. Non bastano le intenzioni.

E lasci che le dica le cinque cose che deve fare. Sono anche disposto a venire ad Atene e discuterne con Lei faccia a faccia.
Prima cosa deve abbandonare il sistema clientelare. Per farlo bisogna mettere leggi sul tavolo e non certo per realizzare i Suoi interessi. Qualche settimana fa il Suo governo ha assunto 13 dirigenti al ministero dell’Istruzione e guarda caso 12 erano di Syriza e l’ultimo non ha una chiara posizione politica. Questa è la realtà. Lei sta sfruttando il sistema. Sta cadendo nella trappola in cui è caduto Pasok, che doveva essere il leader del Partito del grande cambiamento per la Grecia dopo i Colonnelli. E invece hanno usato per anni e anni il sistema clientelare per il loro interesse.
Seconda cosa, deve ridimensionare drasticamente il settore pubblico. Lo so che è difficile per un uomo di sinistra ma deve essere fatto. Sig. Tsipras, deve trasformare il sistema bancario pubblico e renderlo privato.
Deve aprire i mercati e le professioni per i giovani. Non avete leggi per quello? Create leggi che aprano almeno dieci professioni ai cittadini giovani.
E infine, poniamo una fine ai privilegi per gli armatori, i militari, la chiesa ortodossa, le isole greche.
E non dimentichiamoci dei privilegi dei partiti politici. Vi piacciono questi privilegi, va bene. Vi piacciono tantissimo, ma a me no. Ogni giorno i partiti politici ricevono soldi dalle banche che se si trovano in una situazione di crisi devono dare la colpa a Voi che ricevete queste somme di denaro.
Metta tutto questo insieme in un bel pacchetto da presentare nei prossimi giorni e sono sicuro che noi tutti saremo disposti a trovare una soluzione.

Ma bisogna iniziare in questo modo. E Lei può farlo perché non c’è mai stato nessuno in Grecia con dei poteri come i suoi. Nessuno ha mai avuto un mandato più forte, Lei ne ha persino due. Lei è stato eletto e ha vinto il referendum. Lei è l’unico che può sistemare questa situazione. E lo dico, abbiamo tutti la nostra responsabilità. Secondo me dobbiamo creare un fondo di rimborso del debito per tutti e dobbiamo farlo presto. Ma prima tocca a Lei. Non è una situazione da “viene prima l’uovo o la gallina”. La decisione che Lei ha davanti è molto semplice. Come vuole essere ricordato? Come un incidente elettorale che ha reso la sua gente più povera? O vuole essere ricordato, Sig. Tsipras, come un vero riformatore rivoluzionario? Segua le orme di Venizelos, il grande liberale che tra un conflitto mondiale e l’altro ha portato la modernità in Grecia. Questa è la scelta che Lei deve fare. E io so cosa vogliono i Suoi cittadini. L’80% di essi vuole restare in Europa e nell’Eurozona. Questo è il momento per dimostrare di essere un vero leader, non un falso profeta. Lo faccia!
FONTE
 

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