I neogreci
spesso diciamo che, rispetto all’uso quotidiano [di ogni giorno] della nostra lingua, siamo esterofili o xenofili
[che abbiamo
cioè una simpatia maggiore dell’ordinario per le parole che provengono da
lingue straniere e che, soprattutto, usiamo moltissime parole inglesi].
Stasera ho letto una breve pubblicazione del sardo [dell’isola di Sardegna] Gianfrànco Fràu Altèa e un commento di Marina Marikò, dove si
parla di forestierismi [cioè di parole
straniere che si usano nell’italiano] e, precisamente, di anglicismi. Riporto qui di seguito alcune delle
loro osservazioni:
A Cagliari
[capoluogo della
Sardegna], quando amministrava [dirigeva | governava] la giunta [amministrazione
comunale] di destra, è stato inventato LO SHOPPING
SOTTO LE STELLE, quasi che in italiano mancasse la giusta parola - che
sarebbe, per esempio, LE
COMPERE [verbo: comprare] oppure GLI ACQUISTI [verbo: acquistare].
Per fortuna quel termine è stato cancellato dalla nuova giunta, che ha invece
conservato la stessa manifestazione.
Oggi
l’avviso [comunicazione, notificazione] del Comune di Cagliari,
all’interno dell’Ufficio anagrafe [registro della
popolazione = ληξιαρχείο]. Si
potevano usare due parole: PRIVATEZZA o RISERVATEZZA. Con questa scelta
sbagliata, anche nell’ortografia (sull’avviso si scrive PRIVASY invece di PRIVACY),
ci va di mezzo [ne risente, ne soffre] la reputazione. Mi dispiace!
privasy, privacy o riservatezza / privatezza ? |
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